Gelo di Mellone come lo chef comanda
Datemi ancora una settimana di ferie, please! Non riesco a fare tutto quello che vorrei in una solo ultimo giorno! Beh, cominciamo da questo post che è un bel pò che non mi dedico alla cucina seriemente.
Un pò di tempo fà uno chef davvero speciale, figlio di una terra altrettanto speciale, mi ha inviato una ricetta che cercavo da tempo. In realtà avevo già sperimentato questo dolce, ma non avevo ottenuto un risultato soddisfacente. Questa ricetta invece è perfetta...anche se le dosi sono da ristorante. Io ho seguito pedissequamente le proporzioni e ne vengono circa 20 porzioni.
Avevo poi il problema della ricerca dei fiori di gelsomino, che a quanto pare abbondano in Sicilia, ma che non avevo a portata di mano. Ora, come saprete, ho potuto godere di una breve vacanza umbra e sono tornata con il mio cartoccino di quei profumatissimi fiori ...e così non avevo più scuse. Comprata una bella anguria ( chissà perchè in Sicilia la chiamano mellone?) mi sono dedicata a questo dolce che ho servito ai miei commensali il giorno di ferragosto.
Preparate l'infuso di gelsomino facendo bollire due bicchieri d'acqua e mettendo in infusione i fiori per circa un'ora.
Filtrate e unite l'infuso al succo di anguria. Mettete l'amido setacciato e lo zucchero un un tegame a fondo pesante, stemperate con il succo di anguria mescolando bene con la frusta per non formare grumi. Lasciate sul fuoco medio, mescolando di continuo, fino a bollore. Lasciate sobbollire qualche minuto perche si addensi e spegnete. Versate negli stampini, lasciate raffreddare e poneteli in frigo per almeno 4 ore. Al momento di servire il dolce, rovesciatelo sul piatto e decorate con gocce di cioccolato fondente e pistacchi tritati.
Questo dolce ha moltre anologie con un'altro dessert molto popolare da queste parti; il mosto. Si prepara nel periodo di vendemmia e si utilizza il vino non ancora fermentato, ossia il mosto d'uva. Un bicchiere di "mosto", un cucchiaio di zucchero e un cucchiaio di farina e il procedimento è lo stesso del gelo di mellone. Quindi finita la stagione delle angurie, aspettiamo quella della vendemmia. Grazie Marcello!
Un pò di tempo fà uno chef davvero speciale, figlio di una terra altrettanto speciale, mi ha inviato una ricetta che cercavo da tempo. In realtà avevo già sperimentato questo dolce, ma non avevo ottenuto un risultato soddisfacente. Questa ricetta invece è perfetta...anche se le dosi sono da ristorante. Io ho seguito pedissequamente le proporzioni e ne vengono circa 20 porzioni.
Avevo poi il problema della ricerca dei fiori di gelsomino, che a quanto pare abbondano in Sicilia, ma che non avevo a portata di mano. Ora, come saprete, ho potuto godere di una breve vacanza umbra e sono tornata con il mio cartoccino di quei profumatissimi fiori ...e così non avevo più scuse. Comprata una bella anguria ( chissà perchè in Sicilia la chiamano mellone?) mi sono dedicata a questo dolce che ho servito ai miei commensali il giorno di ferragosto.
- 2 litri di succo di anguria filtrato ( ottenuto frullando la polpa )
- 100 g di zucchero semolato ( io ne ho utilizzato 80 )
- 150 g di zucchero al velo vanigliato
- 150 g di amido di mais ( maizena )
- una dozzina di fiori di gelsomino
- un pugno di gocce di cioccolato fondente
- pistacchi tritati
Preparate l'infuso di gelsomino facendo bollire due bicchieri d'acqua e mettendo in infusione i fiori per circa un'ora.
Filtrate e unite l'infuso al succo di anguria. Mettete l'amido setacciato e lo zucchero un un tegame a fondo pesante, stemperate con il succo di anguria mescolando bene con la frusta per non formare grumi. Lasciate sul fuoco medio, mescolando di continuo, fino a bollore. Lasciate sobbollire qualche minuto perche si addensi e spegnete. Versate negli stampini, lasciate raffreddare e poneteli in frigo per almeno 4 ore. Al momento di servire il dolce, rovesciatelo sul piatto e decorate con gocce di cioccolato fondente e pistacchi tritati.
Questo dolce ha moltre anologie con un'altro dessert molto popolare da queste parti; il mosto. Si prepara nel periodo di vendemmia e si utilizza il vino non ancora fermentato, ossia il mosto d'uva. Un bicchiere di "mosto", un cucchiaio di zucchero e un cucchiaio di farina e il procedimento è lo stesso del gelo di mellone. Quindi finita la stagione delle angurie, aspettiamo quella della vendemmia. Grazie Marcello!
Commenti
Lasciandomi attrarre da questo meraviglioso dessert, eccomi qua in ammirazione, in attesa di trovare il tempo di prepararlo e gustarlo e nel frattempo annoto le dosi.
Ciao
Copio subito.
Grazie
Buona settimana.
ciao
Ciao Lenny, se vuoi provarla devi correre, tra poco non sarà più stagione di angurie.Farò una capatina sul tuo blog!
Ciao Michela, il gelo di mellone in realtà è di anguria, solamente che in Sicilia viene chiamato così. Sinceramente non so dirti se è possibile realizzarlo con il melone, temo che sia troppo polposo.
Glò
Boh!
Bello anche esteticamente questo gelo, ma lo sai che non l'ho mai mangiato?
Forse perchè non amo molto l'anguria, ma mai dire mai!
Baci Ady
Glò
Ciao Andrea, non avertene a male se non ti ho citato, ma quando Marcello mi ha spedito la sua ricetta sono corsa a vedere quella che avevi pubblicato ...e devo dire che sono del tutto simili. Non vedo l'ora di fare un giro nella vostra bella Sicilia e magari verificare di persona se la mia realizzazione si avvicina anche solo un poco all'originale.
Ciao Salsa, come...esiste un gelsomino velenoso? Spero vivamente che quello che ho utilizzato non lo fosse...anche se, considerate le allucinazioni provocate dal pranzo di ferragosto, potrebbe essere!:-)
Pensavo ad un abbinamento con un infuso di karkadè, ovvero fiori di ibiscus, che ne dici?
Se non riesci a trovare il gelsomino prova una mia variante, ovvero una grattugiata di scorza di limone verde ed una spolverata di cannella...
Un saluto affettuoso…
Ciao Lory, ma dove eri finita? Non fare scherzi e torna a postare le tue meravigliose ricette, please!
Ciao Dolci a gogo, ma che bel nome per il tuo nik.Benvenuta da queste parti.
Ciao Isabel, se hai una mamma palermitana sono sicura che ha una ricetta collaudatissima. Benvenuta e spero di rivedere presto altri tuoi commenti.
Ciao Marcello, bentornato! Come vedi il maestro insegna e l'allieva diligente esegue! Avercene di questi maestri! Molto interessante la variante. Grazie. Glò
Spesso la voglia di mandare tutto in malora è molto forte, poi, per fortuna prevale la volontà...al rallentatore come dovrebbe essere una vita normale, fuori dai logorii della vita moderna (direbbe il compianto Calindri)
stammi bene!
complimentoni ;)